Anita Poidomani (Ispica, 2000).                                                                          

Ha frequentato il liceo artistico di modica e nel 2019 si trasferisce all'accademia di belle arti di Bologna dove attualmente studia e lavora. Il suo lavoro parte da una matrice musicale che influenza l’intera composizione. Il suo non è un ragionamento esclusivamente visivo ma in gran parte sonoro: pensa allo spazio come uno spartito di un brano jazz in cui sono presenti dei momenti di pausa, dei
momenti di improvvisazione e dei momenti in cui semplicemente si esegue lo spartito.
Tutta la sua ricerca parte dall’analisi della parola siciliana curtigghiari (spettegolare). Utilizzata comunemente in maniera dispregiativa,
Anita cerca di conferirle un’ulteriorità dando la possibilità a tutti i suoi soggetti di raccontare la propria realtà attraverso l’uso di una gestualità inconscia e violenta. Le storie scelte, nella maggior parte dei casi, trattano di persone che conosce direttamente, in altri derivano
da racconti popolari o modi di dire.